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SETTIMANALE ON-LINE: Diritto, Economia e Nuove Tecnologie

diretto da Amedeo Nigra

 

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GIUSTIZIA: CONDANNATI ON LINE?

Il processo on line è veramente la frontiera del diritto e della tecnologia. E’ già difficile celebrare un processo “normale” e, cioè, fatto nell’aula di un tribunale. Possiamo immaginare le difficoltà che possono emergere in un processo su internet, dove le notizie si scambiano nella rete e, quindi, dove sono possibili tantissimi casi di manomissioni di dati. Ecco le idee di Floretta Rolleri, Paolo Giuggioli, Marco Manzoli e Caterina Bossi.

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Ma cosa vuol dire “processo giudiziario” on line?
Rolleri: “E’ un processo normale, solo che gli atti vengono depositati ed “emessi” con e-mail, anziché depositati fisicamente, come si fa di solito”.
Ma cosa è una e-mail giudiziaria?
Rolleri: “E’ una lettera inviata via posta elettronica, via internet. In campo giudiziario, si differenzia per il contenuto: per l’appunto legale”.
Ma, allora, in futuro, rischieremo di essere condannati on line, con questa e-mail?
Rolleri: “Prima di giungere a parlare di una condanna "on line" bisogna esaminare i problemi esistenti di tipo normativo, oltre che tecnico”.
Ad esempio, quali sono i primi passi normativi per un processo on line?
Rolleri: “Sono in atto numerose sperimentazioni su un processo civile ordinario dove è peraltro consentito lo scambio degli atti del processo, tra la difesa, e cioè tra gli avvocati, e gli uffici giudiziari”.
Quindi, quali sono i passi giudiziari?
Rolleri: “Il problema è tecnico-informatico, perché bisogna coordinare la giustizia con l’informatica”.
E poi? E’ solo un problema tecnico?
Rolleri: “E poi, il problema è legislativo: occorre dire cosa si può e cosa non si può fare”.
Sarà necessario che gli avvocati dispongano di una competenza specifica di Internet?
Giuggioli: “Sicuramente gli avvocati dovranno diventare specialisti della materia Internet, perché parlare con una cancelleria via internet, richiede certamente una conoscenza del computer e - oltre a questo - anche di internet”.
Quando saremo pronti, con un processo tutto on line?
Giuggioli: “E’ difficile pensare che sia realizzabile in breve tempo, anche perché molti avvocati non dispongono neanche di un computer. Un passo verso l’informatizzazione del processo sarà sicuramente la buona volontà degli avvocati e delle cancellerie che, comunque, dovranno intendersi di informatica”.
Il Suo ufficio non esisteva fino a qualche anno fa: precisamente quando è stato istituito?
Rolleri: “Sono stata chiamata nel 1993 come esponente dell’ufficio informatico del Ministero di Giustizia, mentre nel 1997 da una sezione è diventata un ufficio organizzato, anche a seguito della riforma intervenuta”.
Cosa fa l’ufficio informatico del Ministero di Giustizia?
Rolleri: “E’ un ufficio che si occupa di tutto ciò che riguarda l’informatica, la telematica e l’innovazione tecnologica del settore Amministrativo del Ministero di Giustizia”.
I cittadini che cosa guadagnano a visitare il sito del Ministero di Giustizia?
Rolleri: “I cittadini possono visitare la nostra Banca Dati (in funzione dal 1990 per i dati che riguardano la giustizia della Corte di Cassazione), anche se rispetto agli altri paesi europei siamo ancora in una fase iniziale”.
Che cosa potrebbe fare un utente per conoscere di più?
Rolleri: “Visitando il nostro sito, il cittadino verrebbe a conoscenza di tutti i progetti che il Ministero di Giustizia sta portando avanti. Per esempio ci sono oggi circa 22.000 visite giornaliere, questo denota che le premesse ci sono già”.
Sarà possibile avere on line tutte le sentenze dei Giudici e nello stesso giorno in cui vengono emesse, senza attendere i classici sei mesi?
Rolleri: “E’ uno degli impegni del Ministero, e quindi un impegno che tutti i magistrati dovranno assumersi: infatti, ogni magistrato sarà tenuto a redigere personalmente le proprie sentenze su un computer”.
Quando avremo una maggiore efficienza giudiziaria?
Rolleri: “A questo riguardo, il Ministero ha distribuito 4000 personal computer portatili ai magistrati per assolvere questo compito. Il problema di diffondere le sentenze on line è però un problema oltre che tecnico, di privacy”.
In che senso esiste un problema privacy?
Rolleri: “Sarebbe possibile pensare ad una diffusione telematica delle sentenze (ossia le decisioni dove sono contenuti fatti privati e personali delle parti in causa) solo tra gli avvocati difensori e non a tutta la rete”
E perché non dare le notizie a tutti? Le sentenze non sono pubbliche?
Rolleri: “Questo è il problema, rendere conoscibile la sentenza anche al singolo cittadino, estraneo al processo, sembra essere una cosa vietata dalla privacy: ma è ancora tutto da studiare”.
Sentiamo un diretto interessato, sul problema della privacy.
Giuggioli: “Capisco che la legge sulla privacy impedisca di rendere nota una sentenza con i nomi delle parti a chiunque, ma gli avvocati dovrebbero avere modo di conoscere una sentenza senza aspettare i soliti 6 mesi dalla pubblicazione della medesima”.
E poi? Cosa potremmo chiedere ancora al Ministero di Giustizia?
Giuggioli: “Anche i verbali e gli atti dovrebbero essere consultati ogni momento, senza fatica, on line”.
Anche la giustizia deve avere un’impronta aziendale, di produttività. In un certo senso, Internet potrebbe essere un modo per sveltire la giustizia. A questo riguardo, potrebbe forse servire un incentivo economico a quei magistrati che dovessero utilizzare Internet?
Rolleri: “Non penso che la soluzione si trovi in un incentivo economico. Esiste allo stato attuale uno sforzo del Ministero in senso culturale per sensibilizzare i magistrati”.
Quindi sarà possibile misurare il carico di lavoro dei magistrati dalle sentenze emesse e dai provvedimenti aperti?
Rolleri: “Sarà un obiettivo difficile da raggiungere. Peraltro già ora ci sono degli uffici statistici che hanno proprio il compito di aggiornare e portare a conoscenza i dati reali sul carico di lavoro dei magistrati. Allo stato attuale sappiamo che i processi arretrati dal 1990 sono 4.000.000”.
Quando raggiungeremo l’informatizzazione globale del settore giustizia?
Rolleri: “Il processo informatico è in fase di sperimentazione. Vedremo se sarà in grado di produrre dei dati attendibili”.
Cosa potremmo suggerire al Ministero della Giustizia?
Manzoli: “Come cittadino, suggerirei al Ministero di verificare i dati e di diffonderli maggiormente”.
Sarà possibile controllare on line l’assegnazione di una causa ad una sezione del tribunale?
Giuggioli: “Questo sarà un traguardo del processo informatico e sarebbe un grande passo avanti per la trasparenza dell’attività giudiziaria”.
Quando avverrà questa rivoluzione giudiziaria informatica?
Giuggioli: “Non si sa: bisogna aspettare le regole tecniche, l’aspetto normativo del processo informatico, e questo sarà il frutto di una grande collaborazione tra gli avvocati e i Consigli dell’Ordine”.
E’ importante che ciascun avvocato, o giudice, possa consultare i ruoli delle cause dal proprio computer?
Bossi: “Sì, è molto importante, perché consente di sveltire e semplificare la ricerca delle informazioni e consente di evitare lunghe code e perdite di tempo”.
E quando si potrà fare?
Bossi: “Per adesso è attivo in tribunale uno sportello informativo, che consente di ricercare le informazioni tramite un pc. Inoltre è previsto lo studio di un progetto che consenta l’accesso on line ai dati attraverso il sito dell’Ordine degli Avvocati”.

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Per approfondire

 

Siti

 

 

 

www.giustizia.it

 

www.cortecostituzionale.it

 

www.leggitaliane.it

 

www.cassaforense.it

www.avvocati.milano.it

 

www.jei.it  
www.giurcost.ord  
www.mgiudiziario.it/index.html  
www.interlex.com  
www.dirittoonline.com  

 

 

Letture

 

Albertini L., Le comunicazioni via internet di fronte ai giudici: concorrenza sleale ed equiparabilità alle pubblicazioni a stampa (Nota a T. Napoli, 8 agosto 1997, Soc. Cirino Pomicino c. Soc. Geredil). Giust. civ., I, 1998, 261

Bariatti S., Internet: aspects relatifs aux conflits de lois. Riv. dir. internaz. privato e proc., 1997, 545

Cucinotta A., Aclu v. Reno: il primo emendamento nell'era di internet (Nota a Federal district Court [USA] Pennsylvania, American Civil Liberties Union). Riv. dir. ind., II, 1997, 296

Echeverria J., Telepolis, Laterza, Roma – Bari 1995

Entman R. M., Democracy Without Citizens, Oxford University Press, New York 1989
Galdieri P., Internet e l'illecito penale.Giur. merito, 1998, 856
Galli R., Internet e la legge sul diritto d'autore (Nota a T. Cuneo, 23 giugno 1997, Soc. ed. Milano fin. c. Serv. Telematici borsa). Giur. piemontese, 1997, 494
Monteleone F., L’emergenza telematica Nuovi media, nuovi mercati, nuove regole, Marsilio, Menezia 1996
Pasquino G., Restituire lo scettro al principe, Laterza, Bari 1985
Pecorari C., Il sito Internet giustizia.it. Documenti giustizia, 1998, 833
Pérez Luno A. E., Internet y derecho Informatica e dir., fasc. 2, 1997,7
Persico L., Siti e percorsi della criminalistica sulla rete Internet. Giust. pen., II, 1998, 61
Riem G., Internet e diritto d'autore. Studium iuris, 1997, 1118
Zolo D., La Cittadinanza. Appartenenza, Identità, Diritti, Laterza, Bari 1994

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