7 Gennaio
2005
UNA BANCA DA
TERRITORIO
Il personaggio. Il DG Luciano Camagni Credito Artigiano ha un motto:
comprendere più che vendere. Vale anche per i clienti on-line.
Intervista
con il Dottor Luciano Camagni, Direttore Generale del Credito
Artigiano.
La storia di internet, come quella del
marketing, ci dicono che il primo passo, per qualsiasi strategia, è
costituito sempre dalla qualità del prodotto offerto. Un principio che
ci viene confermato anche dal Dottor Luciano Camagni, Direttore
Generale del Credito Artigiano.
Dottor Camagni, quali sono le tappe percorse
dal Credito Artigiano negli ultimi anni e gli obiettivi attuali?
Il Credito Artigiano è un’azienda nata
nell’immediato dopoguerra che si è dedicata al sostegno della media e
piccola imprenditoria supportando altresì la soddisfazione delle
esigenze delle famiglie.
Nel 1995 è entrata nel Gruppo Credito
Valtellinese e da lì si è attivato un processo di ristrutturazione che
ha riguardato gli assetti organizzativi, l’informatica, le reti di
vendita, la gamma di prodotti in un ampio programma finalizzato ad
incrementare la capacità competitiva sul mercato nel perseguimento di
una crescente redditività.
In tale contesto nel 1999 il Credito Artigiano è
stato quotato in borsa aprendo il proprio capitale ai risparmiatori.
E, più in concreto, che risultati ci può
indicare?
Negli ultimi anni abbiamo perseguito un trend di
crescita accelerato avendo comunque molta cura a preservare uno
sviluppo armonico e compatibile con gli assetti patrimoniali ed
organizzativi.
Siamo passati da 43 a 84 sportelli aumentando
l’occupazione complessiva da 660 a 788 unità. Il reddito aziendale
netto è passato da 5 a 15 milioni di Euro.
Risultati certamente interessanti ma l’obiettivo
più importante, tenacemente perseguito, è stato il consolidamento
della presenza della banca sui territori di riferimento e la
qualificazione del rapporto con la nostra clientela, proponendoci
quale attento e sensibile supporto alla soluzione delle loro esigenze.
Abbiamo puntato decisamente sulla tecnologia,
sui prodotti ma soprattutto abbiamo fatto e facciamo affidamento sui
nostri uomini sollecitando un approccio di squadra teso a
personalizzare il rapporto con il cliente.
Dottor Camagni, esiste veramente un marketing
bancario?
Nel nostro settore oggi si conferma elemento
vincente il presidio stretto del territorio, la conoscenza del
contesto sociale del tessuto economico delle realtà in cui si opera.
Certo, oggi più che mai, non si può prescindere
da un’offerta di qualità che sappia confrontarsi in termini di
trasparenza con la concorrenza.
Il Credito Artigiano è un’azienda retail che si
rivolge al mondo della piccola e media impresa ed alle famiglie.
Pertanto negli anni abbiamo via via affinato la capacità di rispondere
efficacemente alle esigenze di questi due “mondi”. Realtà quella
delle imprese e delle famiglie strettamente interconnesse e di ciò
abbiamo voluto e saputo tenere conto nella formulazione delle nostre
proposte, nella definizione dei nostri prodotti, nello sviluppo delle
capacità dei nostri uomini.
Che iniziative attuate, per contrastare le
offerte aggressive dei vari conti on-line?
La nostra prima regola è la serietà. Abbiamo da
sempre puntato sulla chiarezza e trasparenza delle nostre offerte,
valori, questi, che consentono nel tempo di permanere punto di
riferimento affidabile e credibile per il mercato. Abbiamo cercato di
innovare centrando sempre l’obiettivo sulla qualità del servizio e dei
prodotti offerti. In tal senso abbiamo perseguito la logica della
multicanalità offrendo alla clientela la possibilità di operare in
termini estesi avvalendosi delle tecnologie più evolute. Oggi più di
40.000 nostri clienti utilizzano il canale Internet in maniera
assidua, senza per questo perdere il “piacere” di avvalersi della
professionalità e della cortesia dei nostri uomini.
Perché un risparmiatore dovrebbe preferire il
Credito Artigiano?
Il nostro operare si fonda sulla semplicità e
sulla correttezza. Anzitutto ci imponiamo di ascoltare e comprendere i
nostri clienti, teniamo molto al rapporto fiduciario con la nostra
clientela fondando lo stesso sulla qualità dei prodotti e
sull’efficienza del servizio, certi che i nostri clienti sono persone
informate e capaci di confrontare quanto è proposto dal mercato. Il
nostro plus è “comprendere” piuttosto che “vendere”.
(*) Nota: l'articolo, scritto da Amedeo Nigra (www.studiolegalenigra.com),
è già stato pubblicato da Economia de Il Giorno il 24 Maggio 2003 e
viene qui riproposto per la sua attualità.
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