23
Settembre 2005
RC AUTO, LA
TRASPARENZA DEI CONTRATTI E' ON-LINE
Dal 30 Aprile il via al
calcolo dei premi anche mediante i siti assicurativi
Intervista al
Dottor Fabrizio Rindi, Amministratore Delegato e Presidente della
Winterthur Assicurazioni e Vice Presidente dell'A.N.I.A. (Associazione
Nazionale fra Imprese Assicuratrici).
Novità in vista per internet. La Legge 12
Dicembre 2002, n. 273, al suo articolo 22, ha infatti previsto che,
dal prossimo 30 Aprile 2003, la pubblicità dei premi e delle
condizioni di polizza – nel settore RC Auto - sia attuata anche
mediante siti Internet, per consentire agli utenti di calcolare i
premi e di prendere visione delle varie clausole. Si tratta di una
novità, fortemente voluta dalla maggioranza guidata da Silvio
Berlusconi e frutto di un lungo dibattito dei vari operatori. Ma, per
sapere di più, abbiamo sentito l’opinione di uno dei nostri migliori
manager, ossia del Dottor Fabrizio Rindi, Amministratore Delegato e
Presidente della Winterthur Assicurazioni e Vice Presidente
dell'A.N.I.A.
Dottor Rindi,
cosa ne pensa di internet, in generale? “Questi primi anni
di internet hanno rappresentato, per così dire, una vittoria della
"razza umana" sulla tecnologia, in quanto hanno appunto provato che la
tecnologia, da sola, non fa nulla, se non ha l’aiuto di un uomo e,
soprattutto, di un’azienda che la sappia utilizzare”.
Interessante. E
cosa pensa della riforma Rc Auto? “L'obbligo di fornire
determinati dati sui propri premi, non solo con internet, ma anche con
una comunicazione moderna, adatta al pubblico, costituisce un notevole
passo avanti, per una migliore cultura assicurativa. Ma, oltre a
questo, occorrerebbe un’informazione più equilibrata e approfondita,
in quanto manca ancora una visione di insieme, che colleghi tra loro
le diverse notizie, che pure sono di dominio pubblico. Ad esempio,
accade spesso che, in prima pagina di un dato quotidiano, si
critichino gli aumenti attuati dalla compagnie di assicurazione. Poi,
qualche pagina dopo, nello stesso giornale, si trova la notizia di un
terribile incidente stradale, nel quale hanno trovato la morte un
notevole numero di persone. Ebbene, le due notizie dovrebbero essere
messe in relazione, nel senso che le tariffe salgono, proprio perché
si rilevano quel tipo di incidenti, con i relativi costi”.
Ci può dare
qualche suggerimento per migliorare? “Le cose da fare sono
tante. La sicurezza stradale è una priorità. Ma poi anche il
contenimento del costo dei sinistri. Un piccolo esempio concreto: noi
in Winterthur abbiamo acquistato una partecipazione in una grande
carrozzeria industriale di Milano, presso la quale l’utilizzo della
più moderna tecnologia consente di abbattere notevolmente i costi
delle riparazioni. Ebbene, se fosse possibile seguire sistematicamente
questo metodo, avremmo un notevole risparmio Il sistema tradizionale
di riparazione, più frammentato, ha invece in media costi più elevati,
che incidono sul costo di liquidazione dei sinistri e, di conseguenza,
sui prezzi delle polizze”.
Internet che
ruolo ha per la Winterthur? “Abbiamo, anzitutto, il nostro
sito
www.winterthur.it e, oltre a questo, abbiamo cercato di sfruttare
al meglio la rete, tra l’altro realizzando una piattaforma tecnologica
assolutamente innovativa basata su internet, che rimarrà uno strumento
importantissimo anche in futuro”.
In generale,
perché possa aumentare lo sviluppo, per il mercato assicurativo, può
essere utile la "vendita di polizze" tramite la rete?
“Certamente. Però, su internet è possibile vendere solamente i
prodotti semplici, le cosiddette commodity, come un'assicurazione sul
furto e incendio, sui viaggi e simili e anche una polizza RC auto, per
quanto sia sempre meno standardizzata. Ma è molto difficile fare
contratti, per tutti quei prodotti che richiedono una valutazione sul
caso singolo. Per questi, occorre proprio la valutazione e il contatto
diretto con l’agente”.
Dunque, vista l’assenza di un contatto personale su internet, non
esiste il pericolo di una truffa?
“Certo, questo rischio esiste sempre. Peraltro, le assicurazioni si
sono dotate di un adeguato patrimonio di notizie, sulla sinistrosità,
per esempio e alimentano la banca dati associativa. E, di conseguenza,
chi chiede un contratto su internet, deve necessariamente indicare i
suoi dati, tramite i quali, è oggi possibile un controllo, per evitare
sorprese o, peggio, truffe”.
(www.studiolegalenigra.com)