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8 Aprile 2009

 

I NOMI DI DOMINIO DI INTERNET

Chi gestisce, e come, l'assegnazione dei nomi di dominio della Grande Rete

di Alessandro Bottoni

 

Sommario

I nomi di Dominio                                                                                                                                                         1

Disgressione: altri modi di gestire lo stesso problema                                                                                                      2

La Registration Authority                                                                                                                                               3

Il Cybersquatting                                                                                                                                                           4

Il "diritto al nome"                                                                                                                                                          4

Le controversie                                                                                                                                                             5

Casi di studio                                                                                                                                                                6

Elenco dei siti citati                                                                                                                                                        7

Elenco delle leggi citate                                                                                                                                                  7

Glossario                                                                                                                                                                       7

 

I Nomi di Dominio

Quesito del paragrafo: Cos'è un Nome di Dominio? A cosa serve? Come è strutturato?

Sintesi del paragrafo: Il Nome di Dominio è un nome convenzionale assegnato ad un ramo più o meno esteso di Internet e gestito da una singola autorità di controllo (un'azienda o un apposito ente nazionale o internazionale). Serve a rendere identificabili (e reperibili) i computer che appartengono al ramo di Internet a cui è associato.

Per ovvie ragioni tecniche, ogni computer collegato ad una rete è reso riconoscibile da un apposito  identificatore univoco. Su Internet, questo identificatore univoco è noto come “Indirizzo IP” (“IP Address”) ed è rappresentato da una sequenza di quattro numeri (compresi tra 0 e 255) separati da punti, cioè qualcosa come “192.168.1.3”, “127.0.0.1”, “253.122.44.121”.

L'IP Address è perfettamente comprensibile ai computer ma è estremamente scomodo nell'uso quotidiano per gli esseri umani. Per questa ragione, gli IP Address vengono associati a dei nomi, come “www.google.it", “ftp.interfree.it”, “mail.libero.it”. Questi nomi sono organizzati in un'apposita gerarchia.

Al livello più alto ci sono i cosiddetti “Top Level Domain Name” (TLD) o “Nomi di Dominio di Primo Livello”. Questi nomi vengono assegnati da un apposito organismo internazionale, lo ICANN, e possono rappresentare una nazione (“.it” per l'Italia, “.us” per gli Stati Uniti, etc.) od una “classe” di organizzazioni (“.com” per tutte le organizzazioni a carattere commerciale, “.net” per le organizzazioni che gestiscono reti di computer, come gli ISP, etc.). Esistono attualmente oltre duecento TLD: uno per ogni nazione del pianeta ed uno per ogni tipologia di organizzazione riconosciuta dall'ICANN. In futuro, anche per i privati sarà anche possibile registrare nuovi TLD (pagando cifre che sono alla portata solo di grandi aziende od associazioni). In questo modo sarà possibile avere TLD come “.cristians”, “.toyota” o “.doctors”.

Al livello immediatamente successivo ci sono i cosidetti “Second Level Domain Name” (SLD), o “Nomi di Dominio di Secondo Livello”. Questi nomi vengono assegnati dalle “Registration Authority” (RA), cioè le autorità di registrazione dei nomi a livello nazionale. In Italia, la registration authority è rappresentata da un ufficio dell'istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa. Questi SLD hanno forme come: “fiat.it”, “fiat.net”, “giuseppegaribaldi.it”, “giuseppegaribaldi.org” e via dicendo. Come si può capire da questi esempi, questi SLD sono assegnati a  organizzazioni (FIAT) od a singoli individui (Giuseppe Garibaldi) che provvedono poi a gestirli in proprio come ritengono più opportuno.

Al terzo livello ed ai successivi, ci sono nomi che vengono assegnati in piena libertà dal titolare del SLD, come www.giuseppegaribaldi.it o ftp.fiat.it. Questi nomi di terzo livello vengo usati, ad esempio, per identificare singoli computer connessi ad una rete aziendale. Il nome “www”, ad esempio, identifica abitualmente un server web.

Il risultato finale è un nome composto da due o tre sezioni, ognuna delle quali gestita da un ente diverso. La sintassi di questo nome ripercorre, all'inverso, la gerarchia degli enti di assegnazione:

  • terzolivello.secondolivello.primolivello (www.google.it)

  • secondolivello.primolivello (google.it)

Si noti che è possibile avere singoli computer identificati da un nome di dominio di secondo livello, come “nextra.com” o “libero.it”, anche se il nome di secondo livello normalmente dovrebbe identificare un'intera rete di computer (una LAN aziendale, ad esempio).

Si noti anche che un singolo computer può rispondere a più nomi, anche completamente indipendenti l'uno dall'altro e gestiti da enti diversi. Ad esempio, lo stesso server può rispondere ai nomi www.libero.it e ftp.libero.it. In questo modo è possibile gestire due diversi servizi (server web e server FTP) sullo stesso computer. Non solo: lo stesso server può ospitare i server web di molte aziende diverse e rispondere a molti nomi diversi, come www.nextra.com e www.pattinaggio.it . In questo caso si parla di “hosting” (alloggio) e di “virtual server” (server virtuali, gestiti da una stessa macchina fisica).

Non esiste quindi una corrispondenza biunivoca tra un nome di dominio di terzo livello (www.libero.it) ed un computer fisico. Per inciso, non esiste nemmeno una corrispondenza biunivoca tra l'indirizzo IP e la macchina. Ogni PC può rispondere a più indirizzi IP ed un solo indirizzo IP può essere associato a più macchine (usando varie tecniche).

Digressione: altri modi di gestire lo stesso problema

Quesito del paragrafo: Il meccanismo appena illustrato è l'unico modo conosciuto di gestire questo problema?

Sintesi del paragrafo:  No, esistono molti altri modi di gestire nomi e domini su una rete informatica. Tuttavia, questo è l'unico modo che viene usato su una “rete di reti”, quale è Internet, in cui esiste una gerarchia naturale di enti di controllo che deve essere rispecchiata dalla struttura dei domini.

Il meccanismo che abbiamo appena descritto è solo uno tra i molti sistemi utilizzati sulle reti di computer per rendere identificabili le singole macchine ed i singoli servizi. Questo sistema è quello delle cosidette “reti TCP/IP”, note anche come “Reti Unix”, di cui Internet è la rappresentante più nota.

Esistono molti altri tipi di rete e molti altri modi di assegnare indirizzi e nomi. Tra tutti i casi possibili, vale la pena ricordare le reti Bluetooth, formate spesso da un singolo computer, la sua stampante, qualche altra periferica collegata via radio e magari il telefono cellulare dell'utente. Nelle reti Bluetooth ogni singolo dispositivo è identificato da un apposito indirizzo, chiamato “MAC Address” che ha questa forma: “00:14:41:0D:2E:6D”. Ad ogni singolo dispositivo può essere assegnato (dall'utente) un nome arbitrario, come “miocellulare” o “miocomputer”.

Le reti Microsoft (“Reti Windows”) usano un meccanismo simile in cui ogni singolo PC è identificato da un nome (“miolaptop”, “miodesktop”, etc.) e più computer sono raggruppati in un “workgroup” (“vendite”,”amministrazione”, “rete_di_casa”, etc.). Sia sulle reti Windows che sulle reti Bluetooth, non esiste altra autorità al di fuori di quella rappresentata dal proprietario dei dispositivi. Per questa ragione non si può usare un protocollo come quello delle reti Microsoft per creare una “rete di reti” come Internet.

Va anche detto che ogni singola scheda di rete (Ethernet, Wi-Fi, Bluetooth, etc.) è sempre identificata da un MAC Address, unico al mondo e “scolpito” nell'hardware. Non sempre questo MAC Address viene usato (e non sempre è resistente alla contraffazione) ma è comunque sempre presente.

Le Registration Authority

Quesito del paragrafo: Chi assegna i nomi di dominio? Quale logica segue?

Sintesi del paragrafo: Esistono diversi enti nazionali ed internazionali che si occupano di questo, da ICANN ad EURID fino alla RA Italiana. La logica di assegnazione è però sempre la stessa (fatte salvo alcune differenze burocratiche).

Come abbiamo visto, esistono solo due enti di assegnazione: l'ICANN e le registration authority.

Lo ICAAN (“Internet Corporation for Assigned Names and Numbers”) si occupa dell'assegnazione dei nomi i dominio di primo livello. ICANN è un ente non-profit internazionale finanziato dal dipartimento del commercio degli Stati uniti e da diversi governi nazionali. I suoi membri ed i suoi vertici sono eletti attraverso un meccanismo che dovrebbe essere democratico ma che ha sempre riscosso un certo numero di critiche.

Oltre ad assegnare i nomi di dominio di primo livello, ICANN si occupa anche della assegnazione degli indirizzi IP attraverso un'altro ente internazionale, lo IANA (Internet Assigned Numbers Authority), che fa parte di ICANN. Inoltre, ICANN gestisce i server DNS di più alto livello, i cosidetti “root server”. Questi server sono necessari per tradurre i nomi di dominio (www.google.it) nei corrispondenti Indirizzi IP (253.122.45.174) comprensibili alle macchine.

ICANN è raggiungibile qui: http://www.icann.org/ .

IANA è raggiungibile qui: http://www.iana.org/ .

Le registration authority sono definite sui base nazionale. La RA italiana è gestita dall'Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa.

La RA Italiana è raggiungibile qui: http://www.nic.it/ .

Le RA possono delegare ad altre aziende la vendita dei nomi di dominio che esse gestiscono. Questi rivenditori sono i cosidetti “registrar”. In Italia, storicamente, il principale registrar è http://we.register.it/ , anch'esso emanazione delle strutture universitarie toscane. Si noti che i registrar si limitano alla gestione commerciale dei nomi di dominio (vendita, gestione dei DNS principali, raccolta della documentazione, etc.). Tutta la gestione legale dei nomi di dominio resta nelle mani della RA nazionale.

Si noti anche che ogni singola azienda (ed ogni individuo) titolare di un nome di dominio diventa anche gestore del nome di dominio che gli viene assegnato. Entro certi limiti, un'azienda può quindi rivendere i nomi di dominio di terzo livello che ha a disposizione.

Il Cybersquatting

Quesito del paragrafo: Cos'è il Cybersquatting? Perchè viene combattuto?

Sintesi del paragrafo:  Il Cybersquatting consiste nell'occupazione abusiva di un nome di dominio. Viene combattuto aspramente perchè impedisce alle aziende ed alle persone che agiscono correttamente sul mercato di ottenere la visibilità a cui hanno diritto.

Dalla fine degli anni '80 in tutto il mondo si è diffusa  la pessima abitudine di registrare nomi di dominio con il solo intento di occuparli e di rivenderli in seguito a persone ed aziende interessate ad essi.

Questa pratica è nota come “cybersquatting” (da “to squat”, “occupare”) ed è tuttora uno dei fenomeni più fastidiosi di Internet. Tutti i governi del pianeta, e tutte le organizzazioni coinvolte (ICANN, registration authority nazionali, etc.), stanno combattendo un'aspra battaglia contro i cybersquatter.

Il “diritto al nome”

Quesito del paragrafo: Cos'è il “Diritto al Nome”?

Sintesi del paragrafo: Il “Diritto al Nome” è il diritto che si riconosce a persone ed aziende di utilizzare in modo esclusivo il loro nome (ed il nome dei loro prodotti e servizi) sul mercato e, per estensione, su Internet. È il concetto alla base del meccanismo di assegnazione dei nomi e di risoluzione delle dispute.

In Italia, come in quasi tutto il mondo, il principale strumento legale usato per combattere lo cybersquatting è la legislazione sui marchi e sui nomi, che esiste da molto prima di Internet.

Per quello che riguarda il nome di persona, in Italia viene fatto valere quanto previsto dall'articolo 7 del codice civile: “la persona alla quale si contesti l'uso del proprio nome o che possa risentire del pregiudizio dall'uso che altri indebitamente ne faccia può chiedere la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento dei danni”.

Per quello che riguarda il nome di aziende, prodotti, servizi, tecnicologie e metodi produttivi, viene fatto valere quanto prevede la normativa sui marchi e sui segni distintivi (articoli 2569-2574 del codice civile, DPR 8 maggio 1948 n.795, DL 480/1992, DPR 595/1993, DL 189/1996). In base a questo apparato legislativo, si riconosce al titolare di un marchio registrato il diritto di servirsene in modo esclusivo, anche come nome di dominio Internet. Nel caso in cui altri utilizzino il marchio in questo modo, il titolare può quindi agire in giudizio, anche con procedura d'urgenza, indipendentemente dal fatto che il dominio sia registrato al di sotto della gerarchia nazionale “.it” o sotto altre gerarchie (“.com” o simili).

Non è nemmeno necessario che il marchio sia registrato all'ufficio marchi e brevetti. È sufficiente che abbia una notorietà tale da consentire al titolare di  vantare un diritto sul dominio già registrato. In questi casi si parla di "marchio di fatto".

Le controversie

Quesito del paragrafo: Cosa succede in caso di controversie sull'uso di un nome di dominio?

Sintesi del paragrafo: La disputa viene risolta, in primo luogo, da un apposito ente arbitrale, riconosciuto dall'ente di assegnazione, seguendo le regole definite dalla RA di competenza. In seguito, resta possibile ricorrere alla magistratura ordinaria.

Presso la RA italiana è insediata un'apposita commissione che provvede ad emanare i regolamenti che presiedono all'assegnazione dei nomi di dominio, le cosidette “policy”.

Il regolamento della RA Italiana è reperibile qui: http://www.nic.it/documenti/Regolamento5.0.pdf .

Una descrizione della procedura di opposizione è disponibile qui: http://www.nic.it/operazioni/opposizione.html . Questa è la procedura che deve essere seguita in caso di controversie.

Il regolamento per la risoluzione delle dispute è reperibile qui: http://www.nic.it/documenti/RegolamentoUDRP1.0.pdf .

La RA italiana riconosce un certo numero di “Prestatori del Servizio di Risoluzione extragiudiziale delle Dispute” (PSRD) che agiscono da arbitri nella risoluzione delle dispute sui nomi di dominio, in accordo con le norme appena citate. L'elenco di questi PSRD è disponibile online a questo indirizzo:

http://www.nic.it/domini/contestazioni/entiConduttori.html

Alcuni di questi enti accreditati sono raggiungibili a questi indirizzi:

http://www.tribunalevirtuale.it/domini_it.php

http://www.mfsd.it/dispute_domini/dispute_domini.asp

http://www.crdd.it/map/index.htm

Grazie alle loro pagine informative è possibile approfondire la conoscenza del problema.

Nel caso che non fosse possibile comporre la disputa in sede arbitrale, è comunque possibile ricorrere alla magistratura ordinaria.

In generale, nella composizione delle dispute vengono seguite queste linee guida:

 

1)      Ogni singolo individuo può esigere l'assegnazione del nome di dominio che corrisponde al suo nome anagrafico. Ad esempio, l'autore di questo articolo ha richiesto ed ottenuto l'assegnazione del SLD “alessandrobottoni.it”. Nello stesso modo, avrebbe potuto chiedere l'assegnazione di SLD non nazionali, come “alessandrobottoni.com”, “alessandrobottoni.us” o “alessandrobottoni.net”. In caso di omonimia, viene riconosciuta la prima richiesta pervenuta alla RA. Se nessuno dei titolari “naturali” lo richiede, allora il nome di dominio può essere assegnato a chiunque ma, in caso di richiesta da parte di uno dei titolari naturali, deve essere liberato e riassegnato.

2)      Un'azienda (o qualunque altra persona giuridica) può ottenere l'assegnazione del nome che corrisponde al nome dell'azienda, dei suoi prodotti, dei suoi servizi e di ogni marchio, nome o segno registrato dall'azienda stessa. In caso di omonimia, viene soddisfatta la prima richiesta pervenuta alla RA. In caso di cessazione dei diritti sul marchio commerciale, cessano anche i diritti sul nome di dominio.

3)      In generale, per quello che riguarda le diverse forme ortografiche di uno stesso nome, vengono mantenute valide le stesse regole di concorrenza già previste per i marchi commerciali. Di conseguenza, è possibile registrare nomi “commercialmente corretti” come, ad esempio, “cioccolatini-fiat.it” senza entrare in collisione con il pre-esistente dominio automobilistico “fiat.it”. Non è invece possibile registrare nomi che tentano di sfruttare la visibilità di marchi registrati da altre aziende come “kastaldi.it” al posto di “castaldi.it”. Più esattamente, è possibile registrare questi nomi “parassiti”, in assenza di contestazioni da parte del titolare del nome che si tenta di emulare.

Sul piano internazionale, ICANN ha una sua unità che si occupa della definizione delle regole (“policy”) e della risoluzione delle dispute che riguardano i nomi di dominio. Le policy di ICANN sono note come UDRP (Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy) e sono consultabili online a questi indirizzi:

Un elenco (parziale) delle dispute risolte in passato da ICANN è raggiungibile a questo indirizzo:

Le dispute che hanno luogo sotto l'ombrello normativo delle UDRP possono essere composte facendo riferimento ad uno dei vari “service providers” legali riconosciuti da ICANN. L'elenco di questi “Approved Providers for Uniform Domain-Name Dispute-Resolution Policy” è disponibile online a questo indirizzo:

Le regole di composizione delle dispute di ICANN sono reperibili qui:

In Europa esiste un organismo specifico per la risoluzione delle dispute che riguardano i nomi di dominio “.eu”, lo EURID, raggiungibile qui:

Le informazioni sulle policy e sulle procedure di risoluzione di EURID sono disponibili a questo indirizzo:

Lo EURID riconosce un solo “service provider” legale, abilitato ad agire come arbitro nella risoluzione delle dispute sui nomi. Questo service provider è noto come “Alternative Dispute Resolution” (ADR) ed è rappresentato dalla Corte Arbitrale Ceca, insediata a Praga. La Corte Arbitrale Ceca tiene le proprie udienze online, nella lingua del paese in cui ha avuto origine la disputa, e le sue decisioni sono vincolanti fino ad eventuale contestazione presso una corte di giustizia di livello più elevato.

In generale, la logica seguita da ICANN e da EURID per la definizione delle policy e per la risoluzione delle dispute è sostanzialmente la stessa già vista per la RA italiana.

Casi di studio

Quesito del paragrafo: Esistono casi noti che è possibile studiare?

Sintesi del paragrafo:  Si, molti enti arbitrali, italiani, stranieri ed internazionali, pubblicano su Internet i risultati delle loro procedure.

Alcuni enti arbitrali italiani ed internazionali pubblicano sui propri siti web le decisioni che riguardano i casi da loro gestiti. Analizzando questi testi ed i testi delle regole pubblicati da ICANN, da EURID e dalle RA locali è possibile farsi un'idea molto precisa di come avviene la risoluzione delle dispute e quali criteri vengono abitualmente seguiti. Gli elenchi delle decisioni pubblicate da alcuni PSRD italiani sono reperibili a questi indirizzi:

Elenco dei siti citati

Le Registration Authority Nazionali ed Internazionali:

http://www.icann.org/

http://www.eurid.eu/

http://www.nic.it/

 

Gli enti arbitrali:

http://www.crdd.it/

http://www.tribunalevirtuale.it/

http://www.mfsd.it/

https://www.arbitronline.it/

http://www.tonucci.it/

http://www.camera-arbitrale.it/

Elenco delle leggi citate

“Diritto al Nome” : Articolo 7 Codice Civile

Normativa su Segni e marchi: Articoli  2569-2574 del codice civile;

Decreto Presidente della Repubblica 8 maggio 1948 n.795;

Decreto Legge 480/1992;

Decreto Presidente della Repubblica 595/1993;

Decreto Legge 189/1996.

Glossario

ADR (“Alternative Dispute Resolution”) : “Risoluzione Alternativa delle Dispute”. Ente riconosciuto da EURID per la risoluzione arbitrale delle dispute sui nomi.

Autorità di Registrazione (“Registration Authority” o “RA”) : Autorità di Regsitrazione dei nomi di dominio di primo e secondo livello.

Bluetooth : tecnologia radio (“wireless”) usata per connettere tra loro computer, stampanti, telefoni cellulari ed altri dispositivi.

Cybersquatting : occupazione abusiva di uno o più nomi di dominio.

DNS (Domain Name System) : sistema che permette la conversione degli indirizzi IP (215.173.44.171) in nomi Internet (www.google.it).

Dominio : gerarchia di nomi su cui insiste una sola autorità di controllo.

EURID (European Registry for Internet Domains) : Autorità di Registrazione europea, responsabile per i TLD “.eu”.

Hosting (“alloggio”) : alloggio di più servizi internet e/o più nomi sulla stessa macchina fisica.

ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) : autorità di registrazione e di gestione dei nomi di dominio di primo livello.

Indirizzo IP (IP Address) : indirizzo numerico di un computer su Internet (qualcosa come  215.173.44.171).

MAC Address : indirizzo “fisico” di una scheda di rete (qualcosa come 12-34-56-78-9A-BC)

NIC (Network Information Center) : Centro di Informazione e di Gestione di una rete informatoca. In Italia, la sede della RA nazionale è tradizionalmente nota come “NIC.it”.

Nome di Dominio (“Domain Name”) : nome convenzionale assegnato ad una rete di computer gestita da una sola autorità.

Policy (“politica” o “normativa”) : insieme di regole di gestione.

Registrar : ente accreditato da una RA per la vendita di nomi di dominio di secondo livello.

Reti Microsoft: reti basate sul software e sulle metodologie previste da Microsoft.

Reti Unix: reti basate sul protocollo TCP/IP, lo stesso usato da Internet.

Root Server (“Server Radice”) : server di primo livello per la risoluzione dei nomi. Questi server agiscono da riferimento per tutti i server DNS di Internet.

SLD (Second Level Domain) : nome di dominio di secondo livello (come “google.it”).

TCP/IP : insieme di protocolli di rete usato da Internet e dalle reti Unix.

TLD (Top Level Domain) : nome di dominio di primo livello (come “.it”)

UDRP ( Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy) : regole di risoluzione delle dispute sui nomi di dominio adottate da ICANN.

Virtual Server (Server Virtuale) : server emulato su un PC usando un apposito programma. Usando i virtual server è possibile ospitare su uno stesso PC più server, ognuno dei quali risponde ad un diverso nome e vive una vita completamente separata dagli altri.

 

Alessandro Bottoni

alessandro.bottoni@infinito.it

 

 


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