4 Febbraio
2005
LA
FIRMA DIGITALE DIVENTA PIU' SNELLA
Il
decreto legislativo che introduce in Italia la firma digitale
"leggera" è pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale. Il capo dello Stato ha, infatti, apposto la sua firma
in calce. In tal modo il nostro Paese si adegua alla direttiva Cee
1999/93, Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa ad
un quadro comunitario per le firme elettroniche (www.il-processo-a-internet.com/direttiva_1999_93_firme_elettroniche.htm),
che delinea il quadro di sottoscrizioni elettroniche.
La
firma digitale "forte", in vigore attualmente in Italia,
attribuisce al documento elettronico la stessa validità di quello
cartaceo con sottoscrizione autografa. Il sistema della doppia chiave
asimmetrica (privata e pubblica) garantisce al documento uno standard
di sicurezza molto elevato.
D’ora
in poi, con l’affiancamento di sottoscrizioni più
"snelle" (la firma digitale "leggera", appunto),
non servirà più l’autorizzazione preventiva fornita dall’Autorità
per l’informatica nella Pubblica Amministrazione. Il certificatore
dovrà accreditarsi presso il dipartimento per l’Innovazione e le
Tecnologie, solo nel caso in cui voglia rilasciare firme digitali di
livello più elevato.
La
firma digitale "leggera" avrà valore di prova in giudizio,
ma sarà utilizzabile solo dietro valutazione del giudice.
Diversamente, le sottoscrizioni apposte secondo le procedure oggi già
in vigore (firma digitale "pesante"), sono ammesse
automaticamente in Tribunale.
Per
quanto riguarda la carta d’identità elettronica, essa potrà essere
usata nei pagamenti fra privati e pubblica amministrazione, in base a
modalità che saranno stabilite in un provvedimento che verrà alla
luce prossimamente.
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