29 Luglio
2005
FACTORING IN ITALIA.
QUESTO <<SCONOSCIUTO>>
Intervista al Dottor
Franco Rosso, Amministratore Delegato di Ifitalia S.p.A..
I crediti delle imprese sono una risorsa.
Ma, quando non vengono pagati, diventano il classico “buco di
bilancio”. Per risolvere questo problema, è stato ideato il factoring
ossia, in estrema sintesi, la cessione dei propri crediti ad una
società finanziaria, che li amministra in modo ottimale, per
assicurare alle imprese un flusso di denaro costante.
Il contratto di factoring esisteva già
nell’Antica Roma ed era definito "emptio rei speratae" ossia “vendita
di cosa sperata”. Il cacciatore cedeva la selvaggina che avrebbe
catturato in futuro. Lo stesso facevano il pescatore e l'agricoltore,
ottenendo in anticipo il denaro, relativo alla propria attività di
lavoro. Il factoring riproduce, oggi, molti aspetti di quello schema
economico, incontrando un notevole successo.
L’indicatore principale, per misurare le
dimensioni del factoring, è il cosiddetto turnover, un termine
che quantifica il totale dei crediti trattati da tutte le società di
factoring. Ebbene, nel 2001, il mercato mondiale ha espresso un
turnover di circa 720 miliardi di Euro, con una crescita del 12%,
rispetto all’anno precedente. Un dato notevole, se si pensa che
l’economia mondiale è pressoché stagnante. Per saperne di più, abbiamo
sentito il Dottor Franco Rosso, Amministratore delegato di Ifitalia,
una società di punta del Gruppo BNL e del settore del factoring.
Dottor Rosso,
come sta andando Ifitalia? La società sta raccogliendo
ottimi risultati e, negli ultimi anni, ha avuto un trend di molto
superiore a quello del mercato. Nell’edizione luglio 2001 di
Competitors Databank, Ifitalia è stata riconosciuta ‘The Company to
watch’ ossia la società da tenere presente, come criterio ottimale,
per essere stata l’operatore che, nel 2000, ha registrato il maggiore
incremento del turnover e la maggiore capacità di penetrazione
commerciale nei confronti delle grandi imprese. Inoltre, nel 2001,
Ifitalia ha realizzato un turnover di circa 21,7 miliardi di Euro. Nel
2002, il turnover ha sfiorato i 25 miliardi di euro, con un incremento
del 13% rispetto all’anno precedente e con ottimi risultati, in
termini di utile economico.
Dottor Rosso,
prima di essere Amministratore Delegato della Ifitalia cosa faceva?
Io ho un'esperienza di trent'anni di banca, tutta raccolta nel Gruppo
B.N.L. Prima di assumere l'incarico di Amministratore Delegato dell'Ifitalia,
nel 1998, sono stato Responsabile della Filiale di Prato. Sono anche
Presidente della Assifac, l’associazione di categoria delle società di
factoring.
Se Lei è Amministratore Delegato dal 1998, i
buoni risultati degli ultimi anni, praticamente, sono merito Suo.
Beh, diciamo che il merito del successo di Ifitalia è da attribuire
alla società, anzitutto, e, contemporaneamente, alle sinergie, ossia
alla capacità di coordinare le proprie risorse, del Gruppo BNL.
Dottor Rosso, ma
come nasce il factoring? Inizialmente, circa trent'anni fa,
il factoring costituiva un sistema di finanziamento per così dire “di
riserva”. In pratica, le imprese, si rivolgevano alle società di
factoring, per cedere i propri crediti in cambio di denaro fresco,
quando trovavano le strade sbarrate dalle banche, per i più diversi
motivi.
Attualmente,
invece, che funzione svolge il factoring? In questo
momento, il factoring rientra in una più ampia offerta bancaria e
consente al cliente di avere, oltre al classico finanziamento, anche
uno specifico servizio aziendale, consistente nella gestione e nel
“recupero” dei propri crediti.
In Italia è ben
compreso il factoring? Il problema è proprio questo. Lo
schema del factoring e, soprattutto, il suo servizio non sono ben
compresi. Le aziende sottovalutano ancora un fatto molto importante, e
cioè, dimenticano che il credito è un rischio elevatissimo, come
potrebbero esserlo “il furto” e “l'incendio”, rischi per i quali si
stipulano e si pagano ogni anno ampie polizze assicurative avendo la
massima cura, mentre, al contrario, spesso, si trascura il credito, il
quale, purtroppo, potrebbe mettere in crisi dall'oggi al domani le
imprese.
E, nel caso
specifico, Ifitalia che servizio svolge? Ogni azienda può
collaborare con noi e ipotizzare un flusso di pagamenti continuo, a
una data stabilita. Ifitalia gestisce i crediti e anticipa i pagamenti
dei clienti, facendo sì che l'azienda possa ricevere il denaro che si
attende dal suo fatturato. Gli schemi possibili sono tanti e vengono
valutati di volta in volta, con i nostri clienti. Tra l’altro, una
delle possibilità è costituita dalla cessione “prosoluto”, con cui
Ifitalia paga interamente il credito, anche nella ipotesi in cui il
credito ceduto non sia saldato dal debitore. Vi è poi la cessione “prosolvendo”,
dove invece il rischio rimane a carico del cliente. In pratica, se il
debitore non paga, Ifitalia ha diritto a richiedere la restituzione
del denaro anticipato al cedente.
Come possiamo
capire il lavoro che svolge Ifitalia? Noi gestiamo circa
120 mila debitori. Un dato che, da solo, spiega molto bene il tipo di
lavoro che noi facciamo, in quanto provvediamo a sollecitare i
debitori a raccogliere le informazioni, a gestire il credito e,
appunto, a far pervenire un flusso di denaro costante all'azienda
nostra cliente.
Ma chi sono i Vostri
clienti? Naturalmente, questo
è un dato riservato che non possiamo comunicare, per dovere di
riservatezza. Possiamo però dire che noi abbiamo clienti di grandi
dimensioni e che non assistiamo le piccole aziende. Le società nostre
clienti hanno il vantaggio di poter risparmiare tempo e denaro in
tutte le funzioni aziendali: dalla direzione commerciale, alla
direzione finanziaria e, naturalmente, al recupero crediti.
Eccoci alla conclusione. Quando si
esamina il “perché” di un dato successo economico, si scopre che il
motivo è, in fondo, sempre lo stesso: operare meglio, spendendo meno.
Un risultato che sembra proprio assicurato dal factoring.
(www.studiolegalenigra.com)
(*) Nota:
l'articolo, scritto da Amedeo Nigra (www.studiolegalenigra.com),
è già stato pubblicato da Economia de Il Giorno il 22/2/2003 e viene
qui riproposto per la sua attualità.