20 Maggio
2005
ARRIVA
LA FIRMA DIGITALE E LA SICUREZZA E' SERVITA
La firma digitale è l’unico strumento per rendere veramente certe e
“valide” le comunicazioni e i documenti elettronici. Questa firma
digitale è in pratica un sigillo informatico, che si appone alla fine
di un “file” o una “e-mail”, per certificarne la provenienza.
Attualmente questa procedura è scarsamente utilizzata. Ma, tra breve,
la firma digitale sarà indispensabile e servirà per tantissimi usi:
per operare con le banche, per compiere prenotazioni di ogni tipo e,
soprattutto, per dialogare con le grandi società, con la pubblica
amministrazione e – principalmente – per risparmiare il tempo, che si
impiega nelle file e nelle attese negli uffici pubblici. Il Governo
Berlusconi e il Ministro della Innovazione, Lucio Stanca, hanno già
previsto molte innovazioni in questo campo e, quindi, dobbiamo
iniziare a prepararci.
Ebbene, chi vorrà operare con firma digitale, dovrà rivolgersi ad una
società autorizzata, da cui avrà un pacchetto di istruzioni (il
cosiddetto “kit”), costituito da un programma operativo (“soft”), da
codici segreti (chiavi asimmetriche) e da una smart card (una tessera
simile a quella del bancomat o della carta di credito), contenente la
stessa firma digitale.
Le chiavi asimmetriche sono un insieme di lettere “crittografiche”
(cioè, codici segreti), una privata ed una pubblica, tra loro
collegate. Dunque, la procedura di certificazione non è altro che la
verifica (informatica e, cioè, con un pc) della esatta corrispondenza
tra chiave pubblica e quella privata del soggetto titolare: quando
tutti i dati corrispondono, sappiamo che la firma è autentica.
L’operazione sembra complessa e astrusa. In realtà, non lo è. Occorre
solo un po’ di pratica e di studio, come in tutte le cose. Per
controllare la validità della firma esistono diverse procedure.
Sintetizzando al massimo, si può dire che occorrerà interrogare via
internet la società consulente (iscritta in un apposito albo) per
sapere se la firma sia valida e, soprattutto, non bloccata o scaduta.
Attualmente, numerose società si stanno attrezzando per offrire
servizi di assistenza per la firma digitale, ben sapendo che in questo
modo si creano contatti e relazioni commercialmente utili. Anche la
società Postecom (delle Poste Italiane), iscritta nell’elenco pubblico
dei certificatori, ha deciso di offrire questo tipo di servizio. E, a
questo proposito, ha creato un apposito kit, che consente
l’identificazione personale, la registrazione presso un ufficio
abilitato, il ritiro della propria smart card personalizzata e tutti
gli altri elementi necessari.
Oltre a disporre del kit, per utilizzare e per operare con la propria
firma digitale, chi vorrà seguire questa via, dovrà registrarsi sul
sito
www.poste.it, recandosi poi presso un ufficio postale abilitato.
Un altro metodo alternativo potrà senz’altro consistere nel rivolgersi
ad un consulente informatico: una figura sconosciuta fino a ieri. Ma,
come è noto, con internet, tutto cambia alla velocità della luce.
(*) Nota:
l'articolo, scritto da Amedeo Nigra (www.studiolegalenigra.com),
è già stato pubblicato da Economia di Q.N. il 16/11/2002 e viene qui
riproposto per la sua attualità.
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